martedì 23 giugno 2009

FlussoDiCoscienza

E questa sera mi accompagna in sottofondo una canzone che mi è entrata nel cuore qualche tempo fa, e credo non ne uscirà mai. Un po' come te, insomma.
I Giorni - Ludovico Einaudi
Più che una canzone è una musica, una melodia: dolce, malinconica, nostalgica, viva ma un po' fiacca. Un po' come me in questo momento, insomma.
E' fantastica! Poi ho un ricordo ben preciso in mente legato a questa canzone, e tutto mi sembra più importante. Ogni singola nota, ogni suono ha un suo senso, ha un suo attimo.
Tutto ha un suo attimo.
La paura è che il nostro sia passato.
Il nostro, mio e tuo.
Il nostro, mio e vostro.
Anche gli amici non sono il massimo in questo periodo, anzi.
I giorni (per restare in tema!) passano e sembra che con questo scorrere, scorrano anche i vostri sentimenti, scivolando via da voi, come se foste muniti di un impermeabile speciale: non vi tocco più, vi scivola addosso la mia presenza.
Ma il guaio è che io non ho questo impermeabile, quindi le vostre presenze, o meglio assenze!, non mi scivolano per nulla addosso, anzi! Mi logora lo scorrere del tempo senza di voi.
Ma più di tutto è la delusione a scendere in campo, insieme alla rabbia e alla tristezza e a tanti "perchè?".
Pare non ci sia stato un motivo per tutto questo distacco, ma pare anche che sia solo una parte di noi a soffrirne, e quella parte non siete "voi"!
Non so più cosa pensare. Nemmeno riguardo a te.
Non so se sono io che dò troppa importanza alle parole e ci credo alla lettera, o se sono le parole ad attaccarsi a me in una maniera indelebile..o se sono gli altri a non saperle usare come e quando si deve! Più che altro a rispettarle dopo.
Le parole, a volte, sono un po' come le promesse: c'è chi ha sempre voglia di credere in quello che gli viene detto, chi ci crede immensamente e chi non dà più peso alle parole.
Mi escludo assolutamente dall'ultima categoria.
C'è anche chi le parole le dice poco, ma quella volta che le dice è ben meditata e vera, sentita!
Sono io.

Nessun commento: